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Ricomposizione della lapide commemorativa

Ricomposizione della lapide commemorativa

Stato della lapide prima della ricomposizione 

I frammenti marmorei che costituiscono la lapide, che misura 110 x 79 cm., in numero di 48 pezzi, presentano problematiche legate a processi di degrado. In alcuni sono presenti alterazioni cromatiche dovute a depositi metallici ossidati e tutti presentano uno strato di particolato aereo che attraverso le alterazioni metereologiche (foto 2), nel tempo, si è fissato sulla superficie creando aloni di diverse pigmentazioni e cromatismi. Inoltre, si osserva la quasi totale scomparsa della pitturazione in rosso che avevano i caratteri che componevano il testo della lapide.  

Fasi del procedimento

  • Pulitura meccanica a secco con spazzole morbide e pennelli di varie dimensioni per rimuovere polveri, particolato aereo ed incrostazioni dei piani di frattura.
  • Pulitura ad umido con acqua addizionata a carbonato d’ammonio mediante l’uso di spugne a superficie abrasiva e spazzole morbide. In presenza di croste nere ed aloni pigmentati sono stati eseguiti impacchi di carbonato di ammonio supportato da polpa di cellulosa (foto 1 e 2) e, rimozione di eventuali incrostazioni resistenti, con idonea strumentazione.
  • Risciacquo ed accertamento della perfetta pulizia dei piani di frattura.
  • Scartavetratura delle superfici e stuccatura delle fessure.
  • Riproduzione a matita dei caratteri mancanti nelle porzioni integrate e successiva incisione manuale con strumentazione idonea.
  • Assemblaggio dei frammenti con resina poliestere costituendo sei aree in modo da consentire un montaggio col minor aggravio statico possibile.
  • Predisposizione di una base rigida – supporto scatolare in alluminio da mm. 3, opportunamente piegato e irrigidito nello spessore con un’altra lastra dello stesso materiale, in modo da ottenere uno spessore complessivo di 6 mm per tutta la superficie, evitando di appesantire troppo la struttura oltre al peso della lapide stessa, (circa 40kg) – su cui incollare i frammenti per poter rendere trasportabile la lapide ultimata.
  • Unione con 120 rivetti di alluminio disposti secondo una maglia quadrata di 9 x 9 cm.
  • Posizionamento ed incollaggio dei pezzi con adesivo siliconico.
  • Integrazione delle lacune con impasto di gesso dentistico e polvere di marmo.

La base di alluminio con la lapide incollata sopra è stata adagiata su un supporto in ferro tubolare di sezione rettangolare, realizzato appositamente allo scopo, a forma trapezoidale, con angolazione di 65° rispetto al piano orizzontale in modo da rendere più leggibile quanto riportato sulla lapide.

Per sicurezza, la lastra di alluminio è stata bullonata alla struttura in ferro, a sua volta ancorata alla parete posteriore, in muratura, con adeguati tasselli.

A completamento del tutto è stata fatta realizzare una cornice in materiale espanso che riprende la cornice muraria originale (non più presente).

Per i lavori di recupero e restauro della lapide si ringraziano: Alfio Coco, Carmela Piera Ligresti, Corrado Franzò, Santo D’Amico e Pietro Nobile che ne ha coordinato i lavori. 

Catania, 30.06.2023

Documentazione fotografica

La lapide ritrovata e restaurata da AMICRI

In ricordo del personale sanitario della Croce Rossa vittima del bombardamento dell’8 luglio 1943.

La lapide com’era

Murata nella sede della Croce Rossa, in Via Ventimiglia, in memoria del Dott. Stefano Vitale e dell’infermiere Salvatore Ruggiero (collezione Vittorio Consoli).